Nuove birre da Retorto, Rurale, Pontino, Alta Quota, Birradamare e altri
Partiamo con la consueta carrellata dedicata alle nuove birre dal Piemonte, dove a Piasco (provincia di Cuneo) il team di Kauss trae dal cilindro la Pignoletta (4.5 gradi), così battezzata in virtù dell’utilizzo di mais Pignoletto, varietà di nicchia (ne restano, in zona, tre coltivatori appena) presente in ricetta per una quota pari al 40%, accanto al malto d’orzo e luppolo, a loro volta territoriali.
Scendiamo nel Lazio, per ben tre segnalazioni. Partiamo da Latina, dove il Birrificio Pontino “timbra” l’edizione 2016 di Sons of Shiva, la sua Harvest Ale da 7 gradi nella quale si fanno valere luppoli della stessa Pianura Pontina (Columbus e Chinook).
Ancora luppoli (ma non solo) protagonisti nella Anastasia, Strong Ale (8 gradi) creazione di Alta Quota (Cittareale) che mette in campo coni provenienti dalla circostante Piana Reatina, accanto a frumento (della pregiata varietà Senatore Cappelli) della medesima estrazione.
Stazione d’arrivo di questa tre tappe laziale è Fiumicino: qui Birradamare vara la sua Kasta, birra alla castagna. I frutti del bosco – ispirandosi a un testo del I secolo a.C. di Marco Terenzio Varrone, secondo il quale nell’Antica Roma gli innamorati si regalavano appunto castagne come pegno d’affetto – sono essiccate al fuoco di legna. Fermentazione alta, gradi alcolici 5.8. Segni particolari: chiara e profumata.
In Emilia, a Piacenza, si festeggiano le nuove nate in casa Retorto. La “piccola” si chiama Mia, una tripel (la base è la Vincent Vega) barricata in botti di whisky (entro qualche mese arriverà anche la Marsellus a completare l’omaggio al film Pulp fiction).
Buone nuove anche dalla Lombardia, dove a Buccinasco, Cascinazza si segnala per la sua interpretazione di Kriek (il nickname della birra ricalca quello della tipologia). In realtà il nome risulta fuorviante perché si tratta di un’abbaziale (7.8 i gradi alcolici) elaborata seguendo solo in parte i dettami del “Lambic Style”. Quel che ne esce è un sorso dai profumi di frutti rossi e di lieve torbatura, propenso, in bocca, a risultare rotondo, vivace di carbonazione e bordato di sottili note acidule e amaricanti.
Rimanendo in zona ingrossa il filone delle new entry il birrificio Rurale (Desio) che dopo la Global Ipa, sforna per l’inverno anche la White IPA, che sarà utilizzata in futuro per un progetto di birra barricata, e la Free Rise una fruit beer realizzata con purea di albicocca. In vista della stagione fredda anche Conte Gelo, a Vigevano (dove ha la propria base) lancia la Valhalla, una Rye Ipa di color dorato e da 6.8 gradi, nella cui ricetta la segale è presente in quota di ben il 20%, caratterizzata da una bevuta dai toni olfattivi ispirati al fruttato (tropicale) e al pinoso.