Fermento Italia

Nuove birre da Menaresta, War, Eremo, Hilltop, Soralamà ed altri

Il Birrificio War di Cassina De’ Pecchi (MI) ha pensato bene di scaldare le fredde serate invernali con la Olew, una Russian Imperial Stout di 8% vol, nera, densa, alcolica e corroborante, regala intense note di cacao amaro e cioccolato fondente. La birra in questione è la madre del progetto HardWar, che ha già dato vita alla LAPH10, birra maturata in Laphroaig 10 Whisky barrels (alc. 8.3% vol) con aggiunta di sale Maldon e bacche di ginepro e la Demerara invecchiata in Demerara Agricole 12YO Rum barrels (alc. 8.5% vol) con aggiunta di uva sultanina.

 

Per i suoi 10 anni il birrificio lombardo Menaresta si regala un’ambrata, Otella, con sfumatura rosso rubino: una kriek realizzate su una base brown ale, con aggiunta di polpa di carruba e amarene e maturata in barrique per un anno (7° alc.). Secca, moderatamente acida, al naso emerge l’amarena su un tappeto lievemente torrefatto (lieve cioccolato) e vinoso (sherry). In provincia di Brescia, il birrificio CarpeDiem ha sfornato Apache: si tratta di una American Pale Ale di &° alc. dai profumi tropicali e resinosi.

 

In Umbria a Perugia buone nuove dal Birrificio la Gramigna che tira fuori una American IPA. Illegale , il nome di questa birra dal colore dorato, note fruttate e resinose, caratterizzata da un giusto punto di amaro.

Sempre in regione segnaliamo la fase 2 del progetto #Nonconventionalyeast del birrificio Eremo che ha recentemente rilasciato la Passion Fruit Sour Ale Ma2! Dopo aver lavorato 4 anni alla selezione di 3 lieviti non convenzionali su oltre 500 di partenza e dopo aver dato vita a 3 birre base con il 5% di gradazione alcolica, un amaro di 20 IBU e utilizzando per ogni linea lo stesso mosto, il birrificio di Assissi ha iniziato ad utilizzare i lieviti selezionati in determinati stili di birra. In questo caso si tratta di una “Passion Fruit Sour Ale” dal colore oro con riflessi arancio, fresca, fruttata e dalla caratteristica nota acidula conferita esclusivamente dal lievito Kluyveromyces Thermotolerans.

In provincia di Terni (Amelia) Birra Amerino propone ad ottobre la LondonTube una Brown Ale dalla classica interpretazione inglese di circa 5 gradi alcolici.

A Ortisei (BZ) in Trentino Alto Adige il Birrificio Gardena ha “fatto la spesa” a km0 e con malto di segale locale, fiori di stella alpina, luppolo trentino, asperula trentina, ha prodotto una birra estremamente territoriale. Il risultato, dal nome Edelbais, è una blanche di 4,7% che porta con sé il “sapore” delle Dolomiti.

In Piemonte a Vaie (TO) Soralamà rilascia la Bit-Rex, un’ambrata ispirata alle American IPA caratterizzata da malti inglesi, controbilanciati da una generosa luppolatura con coni statunitensi e pacifici che rilascia note agrumate, balsamiche ee di frutta tropicle (6,9° alc.).

In Emilia Romagna il Birrificio Valsenio di Casola Valsenio (RA) ha appena annunciato la sua nuova creatura: si chiama Woody, una mild da 3,7% aromatizzata in “dry hopping” con scaglie di quercia da botti di bourbon.

Novità anche dal birrificio friulano Garlatti Costa (Forgaria nel Friuli – UD) che ha recentemente lanciato una nuova linea nata dall’idea di fondere classici stili belgi con quelli anglosassoni per creare nuove birre fuori dagli schemi ma di facile fruizione. I nomi delle birre prendono spunto dal mondo musicale afroamericano funky: SeM Blanche IPA (4,5% vol.), birra di frumento leggera e beverina; Riff Session Belgian Ale (4,5% vol.) chiara e rinfrescante, Slap Belgian IPA (5,5% vol.) ambrata, mediamente corposa dove le note fruttate del lievito si fondono con quelle del dry-hopping; JaB Belgian Porter (6% vol.), birra scura dai tostati morbidi ed un profumo particolarmente fresco e balsamico.

Concludiamo con il laziale Hilltop che per l’autunno sforna la Miele d’autunno una belgian ale speziata con miele di castagno e millefiori prodotto localmente a Bassano Romano, e arricchita anche da un’insolita aromatizzazione con fichi secchi in bollitura. L’obiettivo dichiarato è una birra da 7 gradi alcolici, chiara, tendente al dolce, con ingredienti in stagione e con un warming che permetta di riscaldarsi con l’arrivo dei primi freddi.