Verso il monopolio mondiale della birra? AB-Inbev valuta acquisto di SabMiller
Prosegue l’onda lunga delle news su SABMiller, fresca fresca dell’acquisto dell’australiana Foster’s. Una news che, laddove venisse confermata, sarebbe veramente clamorosa. SABMiller ha appena “mangiato” la Foster’s, ma sembra che corra seriamente il rischio di essere a sua volta “mangiata” da qualcuno ancora più grande di lei. Della serie pesce grande mangia pesce più piccolo. E l’unica che potrebbe farlo, essendo SabMiller il n.r 2 al mondo, è AB-InBev, ovvero il n° 1 dell'industria birraria mondiale. E’ la Reuters che rilancia la notizia: l’acquisizione di SABMiller da parte della AB-InBev è un progetto che gira da tempo negli ambienti finanziari internazionali, e la cosa sembrerebbe fattibile, secondo gli analisti finanziari più autorevoli, nel 2013.
La cifra (mastodontica) che balla è di 80 miliardi di dollari: sarebbe la più grossa somma mai sborsata per comprare un'azienda di birra, dopo i 52 miliardi di dollari che il 18 novembre 2008 furono sborsati in contanti da InBev per acquisire tutto il pacchetto azionario di Anheuser-Bush. L’eventuale fusione fra i due colossi birrari genererebbe un mastodontico polo produttivo/distributivo in grado di gestire in proprio 1/3 (!) di tutta la birra prodotta e venduta nel mondo. Il 2013, sembra essere la dead line di questo progetto, anno in cui SABMiller dovrebbe essere pienamente rientrata dall’oneroso investimento di 10,2 miliardi di dollari per la recente acquisizione di Foster’s. Il gruppo che verrebbe a formarsi controllerebbe e distribuirebbe quasi 400 marchi birrari, manterrebbe una presenza significativa su tutti i mercati birrari dei sei continenti, e lascerebbe poco più delle briciole ai restanti gruppi birrari internazionali (Heineken, Carlsberg …), con una fortissima capacità di penetrazione su due dei principali mercati birrari mondiali, quello americano e quello cinese. Mancano ancora due anni a questa (non tanto) ipotetica fusione, ma chiara sembra comunque fin da ora la strategia dei grandi gruppi birrari internazionali: concentrare il più possibile per essere più efficacemente presenti sul mercato ed economicamente più forti.