La Carlsberg fa la corte alle donne
Se pensate che la birra sia una bevanda esclusivamente maschile, snobbata dalle donne, state sbagliando. Studi di mercato sembrano confermare l’interesse del gentil sesso per la spumeggiante bevanda. Lo testimonia l’ultima operazione di Carlsberg, che ha recentemente annunciato la produzione di “Copenhagen“, una nuova linea direttamente rivolta al pubblico femminile, un target molto appetitoso e in continua crescita, più volte messo nel mirino, con scarsi successi, dall’industria. In particolare la novità sarà soprattutto nel packaging che vedrà una bottiglia trasparente e con un design minimal, venduta a confezioni da quattro. “Molti consumatori sono attenti al design quando scelgono cosa bere” ha detto in conferenza stampa Jeanette Elgaard, capo del reparto innovazione del colosso danese, “possono nascere dei problemi quando una donna vuole bere una birra che incontri il suo stile. Potrebbe succedere che decida di non comprare la birra perché il design della bottiglia non l’attira”. Per quanto riguarda le caratteristiche della birra, la Carlsberg la descrive come “facile da bere e bilanciata – un’alternativa reale al vino bianco e allo champagne” (fonte Copenhagen Post ).
La notizia, se da un lato potrebbe apparire irrilevante per un magazine che si occupa di birra di qualità, è invece importante per le considerazioni che induce. Abbiamo parlato più volte dei contenitori destinati alla birra (lattina-bottiglia) sottolineando come oltre agli aspetti pratici siano da considerare altri fattori, come la percezione che il consumatore, soprattutto in Italia, riserva al “vestito”. Niente di nuovo dunque sotto il sole, semmai una notizia in più che non fa altro che ribadire gli obiettivi della grande industria, sempre pronta a rispondere ad esigenze di mercato con interventi a volte degni di nota soprattutto per la potenza di fuoco. Ne sono un esempio gli investimenti nell’editoria, lo sforzo comunicativo nell’abbinamento birra-cibo, l’informazione via web (ilovebeer), fino alle prime acquisizioni di birrifici di qualità (Goose Island). L’operazione della Carlsberg ripropone il tema dell’importanza effettiva che viene attribuita al packaging dal consumatore, confermando la tendenza diffusa tra i grandi marchi ad un riposizionamento verso l’alto dei loro prodotti.