Nuova Zelanda: il birrificio dell’anno è Townshend Brewery
Una sala cottura da 650 litri (per un volume annuo di circa 50mila) e una falda acquifera di 25mila anni, dalla quale si attinge attraverso un pozzo di 501 metri, che arriva a 4 km di profondità nel sotto suolo; il tutto nella cittadina di Nelson, al centro dell’omonima regione: un territorio che è “culla” dell’omonimo luppolo (Sauvin è il suo secondo nome), nonché centro nevralgico dell’intera “hop economy” della Nuova Zelanda. Sono alcuni numeri della Townshend, birrificio fresco di elezione al titolo campione nazionale, riconoscimento conseguito a Wellington nei giorni dei Beer Awards assegnati dalla Brewers Guild, la “voce collettiva” del produttori brassicoli del Paese del Sud Pacifico. Avviato nel 2005, il marchio vincitore porta il cognome del proprio fondatore, e brassatore, Martin: nella sua corsa verso il successo ha dovuto superare una competizione serratissima, superando la concorrenza di ben 84 rivali. Oltre a due medaglie d’argento e sette di bronzo, la Townshend ha ottenuto il trofeo riservato agli stili specifici neozelandesi, con la Oldhams Tap Riwaka Pilsner, e ben quattro ori: con la Black Strap Porter, la Flemish Stout, la Kings Landing Scotch Ale e la Tie Break Summer Ale.