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Dalla Lombardia arriva la birra al mais nero

maisCome da tradizione, le feste di fine e inizio anno (Natale, San Silvestro, Epifania) hanno messo in circolo, oltre che calorie nei nostri corpi (ora come ora un po’ più grassi), anche ceste di novità variegate e variopinte. Aggettivo, quest’ultimo, che cade a pennello, nella circostanza, dovendo dar conto, appunto tra le breaking news del momento (l’espressione è ovviamente autoironica), del debutto di una birra (ancora da scegliere il suo nome di battesimo) prodotta con mais nero, una varietà antica, coltivata – stando agli storici – dai Maya e adesso riscoperta in Italia: per la precisione in Lombardia, ad opera di un giovane imprenditore agricolo, il ventenne Carlo Recchia, di Formigara (Cremona).

Non è però lui a farne un ingrediente da brassaggio: a questo provvede Antonio Campanozzi, titolare del Brew Pub Corno, a Cornovecchio (Lodi); il quale specifica come il risultato, nel calice, non sia una scura (dalle tinte tipo Stout o Schwarzbier, per dire), ma presenti una colorazione dorata e aromi caratterizzati in parte da note fruttate, in parte dalle fragranze erbacee e citrine del luppolo Saaz impiegato in ricetta. Quanto a questa “avventura” del mais nero resuscitato nelle pianure padane, Recchia spiega di essersi procurato attraverso la Banca del seme le quantità occorrenti ad avviare la sua produzione: che al momento è l’unica nel nostro Paese; e che, estesa su un ettaro circa di terreno, rende attorno ai 30 quintali.

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