Insalata di pollo, avocado e pompelmo sposa la Golden Ale
Capita sempre più spesso di trovarsi, nel progettare un abbinamento plausibile a tavola, di fronte alla contingenza di dover partire non dal piatto (secondo il protocollo più “canonico”), ma al contrario di avere, come punto d’inizio, appunto il bicchiere: metafora, nel nostro caso (ma è palese), per dire birra. E sarà dunque lei a dettarci le direttive affinché si riesca a cucirle addosso una pietanza adeguata a rivestirne ed esaltarne le fattezze.
E’ andata così che, dopo aver provato, con gusto, una Golden Ale come la Sunburst firmata da Dark Star (birrificio di Partridge Green, Inghilterra Meridionale, a un tiro di schioppo dalle coste della Manica), sia scattata la “sfida interiore” a individuare (o perché no a costruire, se in cucina si ha una certa creatività positiva) un “boccone” dotato delle caratteristiche appropriate ad accompagnarla.
Nella fattispecie, la scelta è caduta su una preparazione semplice e divertente: un’insalata di pollo, avocado e pompelmo. Del “pennuto” si prenda il petto, lo si “indori” in padella con un filo d’olio e lo si riduca in fettucce. Poi l’avocado: da sbucciare e da farne striscioline. Quindi l’agrume: via la scorza, se ne taglia la polpa a cubetti. Si mischia il tutto con olio e si tiene a posto la mano, già (in modalità “pilota automatico”) pronta ad afferrare la saliera: no, qui l’ipotesi di lavoro è evitare le sapidità supplementari, avvalendoci solo di quelle “morbide” del pollo; piuttosto, volendo, si possono recuperare le bucce del pompelmo per, tolta l’albedine, aggiungerle sulla parte superiore dell’insalata, dando un “colpetto di gas” sull’amaro. Ora, pronti di mandibola: il morso è facile ad affondare, la forchettata ha strutture leggere; e assembla le fibre amabili delle carni bianche alle note del pompelmo, acidule da un lato e dall’altro amaricanti: entrambe le due tendenze arginate e “compresse” dai grassi dell’olio e dell’avocado.
La “Sunburst”, con la sua carbonazione, per prima cosa “tira via” con agilità proprio queste componenti lipidiche; poi, con le sue leggere basi maltate, affianca e accompagna la consistenza del pollo; infine, eseguite le “sottrazioni” appena descritte, termina l’opera andando prima a sincronizzare i suoi luppoli con l’amaricante espresso dall’insalata, poi ad avvitare le sue note aromatiche (vi troverete agrume a scorza gialla: ma va?) con quelle del pompelmo. Lavoro pulito, bocca appagata, stomachino non appesantito. Ma cosa si vuole di più dalla vita?