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California Beer Route: Il Grande Paese del Sud e la Baia di Monterey

Un viaggio in California non può dirsi tale senza che abbiate passato almeno una giornata intera lungo le 90 miglia della Hwy 1 attraversando il leggendario Big Sur, o El Pais Grande del Sur come lo chiamavano i coloni spagnoli. Fra paesaggi mozzafiato, scogliere a strapiombo, colonie di leoni marini, colonie di hippies, foreste di sequoie rosse ed uno spirito di libertà che vi pervaderà come novelli easy riders, difficilmente il beer hunting sarà il vostro primo obiettivo. Ma non disperate: nemmeno qui resterete a becco asciutto.

Passato il villaggio di San Simeon il paesaggio si fa progressivamente disabitato e di una bellezza primordiale. In un luogo dove non esistono linee elettriche – scordatevi pure le reti GSM – evitate con cura i resort di lusso, pochi per fortuna. Molto meglio fermarsi a Lucia dove potrete prendere alloggio direttamente sull’oceano. Troverete anche un piccolo emporio in cui, se proprio non avete provveduto a fare scorte prima, qualche buona birra non vi sarà negata anche se a prezzi più italiani che californiani. Volete mettere la soddisfazione di scendere, torcia elettrica alla mano, fin sul bordo della scogliera per godervi nel buio pesto stellato una North Coast Old Rasputin Russian Imperial Stout, buona ma non esattamente un mostro di beverinità con l’etilico piuttosto pungente, o un buon american barley wine come la Speakeasy Old Godfather. Forse come coppia – un birraio ed un appassionato di birra – si poteva fare meglio vista la situazione… ma vabbè!

Le uniche alternative ragionevoli per alloggiare sono posizionate una ventina di miglia più a nord, vicino agli incantevoli parchi statali, dove immersi nella foresta di sequoie si trovano alcuni campeggi con bungalow. Chi scegliesse questa sistemazione avrà un indubbio vantaggio: si troverà pericolosamente vicino al Maiden Public House, un’autentica perla birraria incastonata in questo luogo fuori dal tempo. Con sei spine ed un’ampia selezione di birre californiane – e non – di assoluto interesse questo pub con cucina è assolutamente da non mancare. Sedetevi all’esterno ed immergetevi nella compagnia del luogo: irriducibili hippie ultrasessantenni, giovani fricchettoni con le braccia colorate di tatuaggi, backpackers dallo sguardo non molto lucido… Fra le birre ricordiamo l’inossidabile Stone Pale Ale, agrumata ed equilibrata nell’amaro, la Green Flash Imperial IPA dalla luppolatura ben calibrata, una caramellatissima North Coast Old Stock Ale, la morbida Mad River Steelhead Scotch Porter. Dispersa nei ricordi della giornata anche una Lagunitas IPA che vogliamo menzionare per piacevolezza ed un amaro poco aggressivo rispetto alle sorelle di stile.

Lasciato il Big Sur ci affacciamo sulla baia di Monterey. Una rapida sosta al Britannia Arms Pub nella elegante città di Monterey ci permette di apprezzare un altro ottimo prodotto di Sierra Nevada, la Bigfoot, un american barley wine piuttosto alcolico ma ben equilibrato fra dolcezza iniziale e chiusura amara, ed un’onesta Anderson Valley Boont Amber, una american amber ale, stile poco conosciuto in Italia che enfatizza meno la luppolatura – ovviamente americana – a vantaggio delle note maltate di caramello.

Raggiungiamo quindi la nostra meta dalla parte opposta della baia, Santa Cruz, città dallo stile beat, alternativo e indolente – ci abita Neil Young tanto per intenderci… Ottima referenza per il beerhunter è il 99 Bottles on The Wall, che offre un’ottima selezione di birre alla spina e in bottiglia a – udite udite! – temperature di servizio corrette… Già, perché molti luoghi comuni non sono affatto luoghi comuni. Esistono due soli modi di servire bevande negli States: roventi – il caffè – e sottozero – tutto il resto. C’è da chiedersi per quale motivo la maggioranza dei pub, compresi alcuni specializzati in birra, si ostinino a mortificare ottimi prodotti con un servizio demenziale… Si conferma notevole la produzione di Drake’s con una morbida ed elegante Imperial Stout, non eccessiva nell’alcool e luppolata principalmente con Chinook (questa scelta ci ha ricordato alla lontana la Confine del Bi-Du). Incontriamo per la prima volta anche la formidabile Bear Republic Racer 5 IPA, luppolata con Cascade e Columbus e di esemplare bevibilità, una birra che ci farà compagnia per il resto del viaggio. La visita finale è al brewpub Seabright Brewery, pluripremiato per l’ottima Oatmeal Stout, in cui potrete trovare anche una IPA beverina e dal corpo esile, una saison dall’amaro un po’ aggressivo ma interessante e aderente allo stile ed un buon numero di altre proposte. Non fatevi intimorire dal volume assurdo della musica o dall’affollamento esagerato di giovani fra i quali una rissa può scattare da un momento all’altro – noi ovviamente ci siamo finiti in mezzo. O meglio: sceglietevi un orario di visita più astuto del nostro…

Buone quindi, ma tutte uguali come si dice queste birre americane? Certo, Pale Ale e IPA fanno un uso più o meno smodato di luppoli molto caratterizzanti. Ma sarebbe un po’ come dire che le bitter inglesi sono tutte uguali. Le differenze sono sottili ma la mano di un birraio bravo si sente sempre nell’armonizzare i luppoli, nella scelta del corpo sottostante e del carattere da dare a una birra. C’è sempre chi ha una marcia in più ed a volte il problema è più quello di avere abitudine alla tipologia, compresi noi italiani che siamo più abituati a reinterpretazioni che agli stili originali veri e propri.

E’ comunque da sfatare la convinzione secondo la quale negli Stati Uniti si fanno solo birre luppolate. In realtà ci provano con tutto, dalle Pils alle Scotch Ale alle Koelsch alle Dubbel, anche se con risultati alterni. Se è vero che i fuoriclasse ci sono sempre con un numero tanto elevato di birrifici artigianali, in media i risultati migliori si trovano fra le loro birre tradizionali – come è logico e giusto che sia – o nelle birre sperimentali e/o maturate in legno – diversi birrai americani sono dei veri e propri guru in queste produzioni – o nella replica più o meno muscolare di altri stili tradizionali, spesso rietichettate come Imperial varie e prontamente ricodificate in qualche nuovo stile BJCP. Qualche volta – per fortuna poche – ci siamo anche chiesti se alcuni birrai abbiano davvero mai conosciuto lo stile originale che cercavano di replicare: le imbarazzanti Gose che avremmo incontrato a Denver ne sono un esempio forse un po’ eccessivo e fin troppo facile – come sparare sulla Croce Rossa – ma in qualche modo paradigmatico.

 

BIG SUR

Pubs

Maiden Publick House
Hwy 1, Big Sur, CA 93920
(831) 667-2355

 

SANTA CRUZ – MONTEREY

Brewpubs

Seabright Brewery
519 Seabright Avenue, Santa Cruz, CA 95062
831-426-BREW (2739)
Open everyday from 11:30am to 11:30pm
(Kitchen closes at 10pm)

Ale Works
150 Dubois St. Ste. E, Santa Cruz, CA 95060
In fase di apertura (da farci un salto)

Santa Cruz Mountain Brewing
402 Ingalls St, Santa Cruz, California, USA 95060

 

Pubs

99 Bottles Of Beer On The Wall
110 Walnut Avenue, Santa Cruz, California, 95060

Red Restaurant & Bar
200 Locust Street, Santa Cruz, California, 95060

Britannia Arms Pub & Restaurant
444 Alvarado St, Monterey, CA 93940
(831) 656-9543

Trailside Café and Coffe House
550 Wave Street (Lower Level), Monterey, CA 93940

English Ales Brewery
233 Reindollar Ave, Marina, CA 93933
(831) 883-3000
Noon to 10pm (Sunday through Thursday)

 

6 Commenti

  1. vorrei fare questo viaggio qiest’estate… è consigliato? è molto costoso?

  2. consigliato sicuramente sì. costoso dipende da quante settimane ti fai, da dove intendi andare, da come intendi alloggiare, dal cambio usd/euro… con una buona guida ti puoi ovviamente fare un’idea. se hai bisogno di qualche dritta specifica sentiamoci su ihb

  3. grazie ma solo per il viaggio aereo mi sono accorta che forse è attualmente fuori il mio budget.. peccato, è veramente un itinerario splendido
    ciao Vivian

  4. per la cronaca comunque aerlingus sta facendo sconti: se uno si adatta a qualche cambio scomodo dublino-SF ce la si cava con 500 euro…