Una birra una playlist: Birra Madre di Menaresta e Arnold Schönberg
Abbinare brani musicali a una birra artigianale è possibile? Forse no, ma ci proviamo lo stesso cercando di cogliere le suggestioni che la birra ci offre, quel ponte labile che possa unire gusto e udito in maniera che l’uno esalti ed accompagni l’altro. Per farlo ritagliamoci quindici minuti di tranquillità, spegniamo il cellulare, mettiamoci comodi di fronte all’Hi-Fi, stappiamo una buona bottiglia e premiamo play..
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Birra: Birra Madre del birrificio Menaresta (Carate Brianza, MI)
Artista: Arnold Schönberg
Il vero protagonista di questa birra è il lievito madre concesso da un panettiere locale e inoculato dal birraio per far partire il processo di fermentazione: ne nasce un prodotto unico nel panorama italiano. Schiuma assente, profumi mielati e citrici convivono con sensazioni (puzze o profumi?) di cantina, minerali, acetiche. Birra sperimentale, meditata e da meditazione, di non facile approccio, ma che ripaga con emozioni rare chi sa penetrare le sue asprezze. Del resto per poter apprezzare pienamente un prodotto fuori dai canoni, bisogna spesso compiere un’operazione di reset, dimenticare quello che sappiamo su equilibrio, assonanza e armonia, e lasciarsi trasportare da un vento nuovo. Per queste ragioni consigliamo l’abbinamento con Arnold Schönberg, inventore della tecnica di composizione dodecafonica. Gli off-flavour si sposeranno perfettamente con la musica di un artista che rompe i tradizionali rapporti gerarchici fra le note, minando le basi stesse dell’accademia e i canoni estetici della nostra formazione occidentale, proponendo composizioni che ci invitano a lasciare il nostro porto sicuro, per provare il piacere che solo un viaggio senza mappa può regalare.
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Playlist:
Op.25 Suite per pianoforte (1921)
I Präludium
II Gavotte
III Intermezzo
Articolo tratto da Fermento Birra Magazine n. 2