Altbier: caratteristiche e storia
Neanche 50 chilometri a nord di Colonia, patria delle Kölsch, ed eccoci (siamo sempre nella regione della Renania Settentrionale-Vestfalia) a Düsseldorf. Qui, la tipologia tradizionale e identitaria risponde al nome di Altbier o semplicemente Alt.
Già prima dell’XI secolo vi erano a Düsseldorf produzioni monastiche, mentre risale al 1706 un editto di purezza cittadino, che limita gli ingredienti ad acqua, orzo e luppolo. Tre anni dopo un’ordinanza impone che si possa vendere solo birra maturata per un tempo opportuno, limpida e ben sedimentata. Probabilmente affonda qui l’origine del nome Alt, letteralmente “vecchia”, anche se c’è chi sostiene che il termine nasca nell’Ottocento per distinguere la birra locale, prima chiamata Düssel, come l’affluente del Reno che scorre in città, dalle Lager forestiere.
Prodotta con un impasto di malti chiari e scuri (la base è il Pils, con il Munich a ruota); secondo i dettami dell’alta fermentazione, ma con un lievito selezionato dalle attitudini particolarmente pulite (e in regime termico alquanto basso); con conclusiva fase di maturazione prolungata e, anch’essa, e bassa temperatura, operando come su una Lager. Insomma, potrebbe dirsi una Kölsch in abito scuro, ma ben inteso, da queste parti userebbero certamente la metafora al contrario, descrivendo cioè la la Kölsch come una Alt in vesti chiare.
Quel che conta è che in mescita arriva una birra brillantemente ambrata, limpida; dagli aromi in parte fruttati (frutti rossi, mela grattugiata), ma soprattutto “primari” (biscotto, crosta di pane, nocciola), con una luppolatura sostanzialmente marginale al naso; luppolatura che invece si fa perentoria al sorseggio, contribuendo (bilanciata da più rotonde reiterate tostature maltate) a descrivere una bocca decisamente scorrevole, in virtù anche di un’alcolicità oscillante tra il 4.3% e il 5.5%.
Tra le esponenti della categoria: Schumacher Alt (Brauerei Ferdinand Schumacher). Con il termine Sticher si intendono invece le versioni più robuste in contenuto etilico delle Alt stesse, spinte fino a 6.5 gradi e localmente chiamate Sticke, termine dialettale della che sta per “segreto”.