Numerose leggende popolari narrano di questa fantomatica magara, ovvero la strega. Oggi il suo mito vive ancora in Calabria. Il Birrificio ‘a Magara (Alchimia Calabra) si trova a Nocera Terinese, provincia di Catanzaro, al confine con la provincia di Cosenza di parte tirrenica. Attualmente è considerato l’attore brassicolo più fervido in Calabria. ’a Magara altri non è che ‘la strega’ in dialetto calabro. Una sorta di strega Amelia 2.0 la quale, anziché essere ossessionata dalla celebre moneta “Numero 1” di Zio Paperone, ha obiettivi ben più ambiziosi: realizzare (buona) birra artigianale in una terra a consolidata tradizione vitivinicola quale la Calabria. In realtà dietro il Birrificio ‘a Magara non v’è fattucchiera alcuna, bensì un “normale” essere umano. Programmatore informatico, homebrewer, publican e infine birraio. Il suo nome è Eraldo Corti, deus ex machina del Birrificio ‘a Magara. Eraldo contrasse il virus della birra durante un viaggio in Gran Bretagna. Galeotta fu una Bitter (stile birrario tipico anglosassone, ndr.), una di quelle birre come solo gli Inglesi sanno fare. Esplose la passione. Passione che venne alimentata da generose dosi di teoria ma soprattutto da costante pratica: nel 1999 Eraldo inizia a produrre birra in casa. Eppure non basta. La birra per essere veramente apprezzata nelle sue infinite sfumature deve essere condivisa. Pertanto ci vuole un luogo di condivisione. Quel luogo sarà Nabbirra, il beershop con cucina di Eraldo a Cosenza, ancora oggi più che attivo nella missione di promuovere la buona birra artigianale, la cucina di qualità e l’importanza (e le soddisfazioni) degli abbinamenti birra-cibo – supremi gli accoppiamenti coi formaggi, di cui Eraldo è erudito conoscitore. Dopodiché arriva la prima birra prodotta come beer firm: si chiama Riulì, realizzata presso il birrificio campano AEFFE ed è una American Amber Ale di 6,5% abv. L’homebrewing prima, la prima birra prodotta su impianto di terzi dopo: sono tutti segnali che testimoniano la crescente passione di Eraldo. Una passione che un bel giorno del 2013 diventa vera e propria consapevolezza che si traduce nel definitivo level-up. Eraldo entra in società con Asun Yanutolo e Nicoletta Ziosi dell’Azienda Agricola Fangiano e assieme fondano il Birrificio ‘a Magara. Leggenda narra che ‘a magara vivesse nella rupe che sorge all’interno dell’agriturismo Calabrialcubo, di proprietà dell’Azienda Agricola Fangiano. Questa pietra è chiamata pethra da’ Magara (‘pietra della magara’).
Nonostante siano trascorsi molti anni ancora oggi Eraldo si diverte a fare la birra come fosse la prima volta, ovvero giocando. Con una differenza significativa: non è più un birraio casalingo in fase adolescenziale, bensì un maturo birraio con alle spalle anni e anni di produzione. L’unica cosa a essere cambiata, dunque, è l’approccio. Ogni ricetta perde i connotati dell’esperimento aleatorio e si trasforma in un progetto preparato a tavolino, mirato all’ottenimento di un preciso prodotto, immaginato, studiato e voluto. Le birre sono la tangibile testimonianza di questa evoluzione. Birre che diventano sempre più apprezzate, sia dal pubblico che dalla critica. Lo dimostra lo stuolo di riconoscimenti che il birrificio sta ottenendo con frequenza crescente nell’ambito delle manifestazioni di settore, nazionali (Birra dell’Anno, Guida alle birre d’Italia Slow Food) e internazionali (Barcelona Beer Challenge, Brussels Beer Challenge).
Le birre del Birrificio ‘a Magara non hanno una cifra stilistica ben definita. In una prima fase si poteva evincere il riferimento alle birre anglosassoni (Jumara, Pale Ale; Magaria, Robust Porter). Oggi non è più così. Oggi Eraldo si muove con agilità felina da uno stile birrario all’altro, riuscendo a toccarne tutte le possibili declinazioni– a eccezione delle birre a bassa fermentazione. Ma se si vuole parlare di filosofia birraria bisogna fare un passo indietro e tornare da dove tutto è iniziato: la Calabria.
Eraldo è calabrese ed è orgoglioso di esserlo. Il Birrificio ‘a Magara è Calabrese e non si vergogna di farlo sapere agli addetti al settore. Dulcis in fundo anche gli ingredienti utilizzati per brassare sono calabresi. E si sente. Soprattutto recentemente il Birrificio ‘a Magara si è distinto per l’utilizzo di ingredienti autoctoni: cereali in generale e frutta in particolare. Eraldo è attento al suo territorio e il fatto di essere circondato da una terra feconda alimenta la sua curiosità. Ad aiutarlo è proprio l’Azienda Agricola Fangiano, che – assieme ad altri fornitori locali – gli offre prodotti bio, stagionali e dal sapore unico. In questo modo Eraldo riesce a dare alle sue birre quel pizzico di “calabresità” che le rende uniche nel loro genere. Il tutto senza venire meno a due prerogative: equilibrio e bevibilità. Oggi si parla tanto di creatività da parte dei birrai italiani e di presunta licenza poetica nella classificazione delle birre. Le birre del Birrificio ‘a Magara non esulano da questo stereotipo, ma lo fanno per volontaria presa di posizione. Sono certamente difficili da collocare all’interno dei rigorosi parametri stilistici definiti dal Beer Judge Certification Program (BJCP, la guida agli stili birrari, ndr.). Vi sono semmai vaghi riferimenti a uno stile, ma poi si tratta solo e soltanto di libera interpretazione. Una libera interpretazione che sempre più spesso ha il sapore della frutta, allo stato fresco e rigorosamente di stagione: more di rovo nella Zarzamora (Double IPA); lampone fresco della Sila e grano Senatore Cappelli nella Frambueza (Fruit Beer); merendelle (varietà di pesche calabresi) nella Merendella (Fruit Beer). Non solo. Sempre dalla Calabria provengono il farro della Farrina (Blonde Ale) e il luppolo della Jumara Luppolo Fresco (Fresh Hop).
Da ultimo il Birrificio ‘a Magara si è coraggiosamente lanciato nel mondo delle barrique: Strina Vecchia è la versione barricata della Strina (Tripel), lasciata maturare per 6 mesi in barrique di Marsala Riserva De Bartoli; Zarza Vecchia è il corrispondente maturato in botte della Zarzamora (IPA con le more); idem con patate – botti e tempo di maturazione – per Magaria WA, versione in legno della Magaria. C’è perfino una one shot chiamata Monellina (Mild), frutto del primo amore di Eraldo per le birre anglosassoni. Recentissimo l’ennesimo fiocco rosa, una birra all’ultimo grido: si chiama Giusy NEIPA ed è prodotta con luppoli Mosaic, Vic-secret e Amarillo.
La strada è tracciata e la stagione della semina è terminata. Adesso bisogna aspettare la stagione del raccolto e sperare che sia abbondante. Le premesse sono buone, anzi ottime, e confermano che la Calabria è in una fase di vivace fermento.
Informazioni e contatti
Sala cottura: Spadoni da 6hl
Fermentatori: 6 da 12hl
Produzione 2016: 330
Previsione 2017: 450
Produzione: Contrada Fangiano snc a Nocera Terinese (CZ)
Sito internet: www.alchimiacalabra.it
E-mail: info@alchimiacalabra.it
Telefono: 333.2199461