Birra alle castagne

In Italia non esiste a livello storico uno stile di birra ben determinato. La mancanza di una tradizione vera e propria se da una parte ha rappresentato un handicap, dall’altra ha permesso ai nostri mastri birrai di esprimere appieno la loro creatività. Molto spesso, per rendere unica la produzione e rafforzare il legame con il territorio, fra gli ingredienti utilizzati nella produzione sono finiti i più svariati prodotti: il farro del vicino contadino, il miele tipico della zona, addirittura la sapa del vino locale. E con un gesto che potremmo definire naturale anche la castagna, frutto caro a molte zone d’Italia, ha fatto così la sua comparsa nelle ricette birrarie. Oggi, con più di venti birrai che producono birra alla castagna, chi stagionalmente chi in maniera regolare, si può parlare di un vero e proprio italian style nel mondo della birra di qualità.

Ad onor del vero però la nascita della prima birra di questo genere ha origine francesi, e più precisamente corse. Agli inizi degli anni novanta i coniugi Sialelli, spinti dalla volontà di creare un prodotto che prevedesse l’utilizzo della ben nota castagna locale, cominciarono a lavorare al progetto. Dopo quattro anni di studi e ricerche, nel 1996, a Furiani, nell’alta Corsica, vide la luce la oggi nota birra Pietra. Se si esclude però qualche rarità belga, francese e americana, possiamo dire che soltanto in Italia il fenomeno birra alle castagne si è sviluppato completamente, dando vita ad un numero elevato di prodotti di alta qualità.

In Italia le prime sperimentazioni si registrano attorno al 2001. Kuaska, nel suo articolo “Colte in castagna” scritto per Slow Food, ricorda come in quell’anno comparse sulla rivista di Unionbirrai uno scritto di Paolo de Martin, membro dell’attivo gruppo trevisano “Soci dea Bira”, nel quale si parlava per la prima volta di una birra alle castagne da loro prodotta, la Malphapana. Nello stesso periodo anche in Liguria la Fabbrica Birra Busalla presentò la sua Castagnasca, prodotta con farina di castagne. Il progetto, sponsorizzato dalla Provincia di Genova, si inseriva nel quadro della tutela e della valorizzazione di quelle produzioni locali fortemente legate al territorio. Da allora la castagna è diventata così un ingrediente in grado di ancorare la birra al luogo in cui viene prodotta e dunque, oltre che gioia per il palato, anche un efficace strumento per promuovere peculiarità regionali. Il legame birra-castagna-territorio ha permesso inoltre a molti birrifici di ricevere fondi europei, in alcuni casi ottenuti anche per la realizzazione stessa dell’attività birraria, che hanno sicuramente agevolato la diffusione di questa tipologia. Uno stile che, è bene precisare, appare al suo interno estremamente variegato, presentando come elemento in comune la sola materia prima, che può entrare nel processo produttivo secondo metodi diversi e, soprattutto, può essere parte di ricette molto differenti fra loro.


Le birre alle castagne degustate: