Abbinare dei brani musicali ad una birra artigianale è possibile? Forse no, ma ci proviamo lo stesso! Proviamo a cogliere le suggestioni che la birra ci offre, cerchiamo quel ponte labile che possa unire gusto e udito, in maniera che l’uno esalti ed accompagni l’altro. Per farlo ritagliamoci quindici minuti di tranquillità, spegniamo il cellulare, mettiamoci comodi di fronte all’Hi-Fi, stappiamo una buona bottiglia e premiamo play.
Birra: Kurt del birrificio Bad Attitude
Artista: Pixies
Questa è una di quelle birre che per formato e caratteristiche ci piacerebbe avere ad una festa, o meglio, ad un concerto. Dei Pixies. Perché se chiamare un prodotto Kurt, per i ragazzi di Bad Attitude è “tornare alle nostre origini”, noi vorremmo omaggiare il leader dei Nirvana tornando alle SUE origini, a quel gruppo al quale si sentiva connesso, come lui stesso affermò, in maniera così pesante che avrei dovuto farne parte o almeno far parte di un loro gruppo cover. Se i Pixies si esibissero alla nostra festa immaginaria, avreste modo di vedere con i vostri occhi una delle più letali combinazioni fra struttura pop e staffilate punk, echi surf e linee di basso essenziali e geometriche. Sarebbe come vedere un gruppo di amici, rilassati, dalle facce simpatiche, così incredibilmente lontani dall’estetica della rockstar da essere una delle band più importanti di fine millennio. E a fine concerto gli offrireste una lattina di Kurt, birra “rock and roll” nel formato, ma dagli accattivanti profumi di uva spina, pompelmo e frutta esotica. E vi fareste un sacco di risate.
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Playlist:
Gigantic – “Surfer Rosa” (4AD/Rough Trade, 1988)
Debaser – “Doolittle” (4AD, 1989)
No. 13 Baby – “Doolittle” (4AD, 1989)
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Articolo pubblicato su Fermento Birra Magazine n.4
