Birrificio Pausa Cafè

Andrea comincia a collaborare sia all’ideazione del progetto, sia alla torrefazione nel carcere di Torino “per prendere confidenza con il carcere: una cosa è andarci per poche ore, un’altra è lavorarci ogni giorno, con persone che hanno una quotidianità completamente diversa dalla tua”, come ci ha detto lui stesso. Quando giunge la chiamata di Marta Costantino, direttrice del carcere di Saluzzo, Pausa Cafè non si fa dunque trovare impreparata. Superati i problemi organizzativi, nel 2008 si parte con le prime cotte e, nel gennaio 2009, inaugura il birrificio, interamente realizzato all’interno della struttura detentiva. Come la torrefazione anche questo progetto è totalmente autonomo, di proprietà della cooperativa. I partecipanti sono retribuiti regolarmente e selezionati tramite colloqui da una rosa di persone indicate dall’istituto penitenziario. Attualmente l’impianto di produzione è da 12 ettolitri, per circa 600 ettolitri totali all’anno, ed accanto ad Andrea lavorano tre detenuti. “Se relazionati ad un birrificio artigianale comune, come personale saremmo anche sovradimensionati. L’idea resta quella di privilegiare il contesto formativo e la qualità dello stesso e del prodotto. L’attuale dimensione difficilmente verrà aumentata perché ci permette di lavorare con tempi distesi e dunque perfetti per l’insegnamento, a fronte comunque di una piena autosostenibilità del progetto. Per dirla più chiaramente: il nostro obiettivo resta la formazione, non la massimizzazione della produzione”. Il birrificio Pausa Café ha già reinserito sei persone tra cui un detenuto che ha trovato lavoro al birrificio Maltus Faber. “Il birrificio è un’esperienza molto impegnativa. Già lo è di per sé, e nello specifico tutto è ulteriormente complicato dal vissuto delle persone che lavorano con noi, non certo facile”, racconta Andrea, “anche la gestione dell’aspetto logistico, con quintali di materiale che entrano ed escono dal carcere, non è un aspetto di poco conto. Spesso però lo scambio con i ragazzi è davvero unico e si percepisce chiaramente come siano alla ricerca di una possibilità di riscatto, e non appena viene data loro fiducia rispondono subito con grande voglia di fare”. Un lavoro difficile e impegnativo che trova gratificazione nel percorso compiuto dai detenuti: “un punto di svolta lo abbiamo raggiunto con la Navidad. Dissi ai ragazzi che mi sarebbe piaciuto vederli realizzare per intero una birra, dalla progettazione alla produzione: è così che è nata la nostra birra di Natale, la prima veramente loro che mi ha dato molta soddisfazione”.
Informazioni e contatti

011 1901 5604
info@pausacafe.org
pausacafe.org
Le birre del birrificio Pausa Cafè degustate:
