La birra di Natale italiana

Ebbene sì, anche il Natale ha la sua birra artigianale. Se fino a qualche anno fa era impensabile trovare sotto l’albero di Natale una birra artigianale, oggi sono molti gli italiani che cominciano ad apprezzare le “Christmas Beer” nostrane, molte volte vendute in confezioni regalo o nella veste prestigiosa e festiva della magnum da un litro e mezzo. Così anche noi, popolo enofilo, scopriamo un rito che da secoli caratterizza paesi a tradizione birraria come il Belgio e cominciamo finalmente ad apprezzare la buona birra anche d’inverno, sfatando quell’odioso luogo comune che la vuole soltanto regina dell’estate. Ad onor del vero le Birre di Natale non rappresentano uno stile ma piuttosto possono essere considerate come birre d’annata dal momento che il birraio solitamente rivede di anno in anno la ricetta. Corpose, speziate, complesse, calmanti possono essere stappate per accompagnare ad esempio i dolci tipici delle festività o semplicemente per allietare e scaldare un dopo cena tra amici. E allora, perché non abbandonare per una volta le classiche bollicine di spumanti o champagne e brindare con un originale e sorprendente birra di natale italiana?

Le origini: il Belgio

Il Belgio, patria delle diversità birrarie e ricca di individualità brassicole, non poteva non essere anche la culla di quella particolarissima famiglia di birre stagionali, comunemente riconosciuta con l’appellativo di Christmas beer (definita altrimenti dagli inglesi winter warmer).  Circa 200 anni anni fa, quando in Belgio esistevano ancora più di 3000 birrifici (c’erano meno villaggi che birrifici!) si producevano queste birre speciali inizialmente per un uso prettamente familiare. Con l’andare del tempo poi il “giro dei consumatori” si è via via allargato, prima ai dipendenti stessi del birrificio e agli amici, poi agli abitanti del villaggio e infine ai clienti più “fedeli”: questa è stata la progressione nella distribuzione di questo prodotto speciale, alcolicamente robusto, ben adatto a mitigare le rigide temperature invernali del Nord Europa. Nella tradizione produttiva del Belgio, le Christmas beer sono tutte birre ad alta fermentazione, non pastorizzate (mentre in altri paesi si sono affacciate sul mercato anche birre di Natale a bassa fermentazione) e a produzione limitata. Si può parlare addirittura di produzione “d’annata”, dal momento che ogni anno questa birre rivelano carattere e caratteristiche quasi unici, difficilmente riproducibili, rivelando quindi nuove e piacevoli sorprese ogni volta al consumatore. Ogni birrificio, in Belgio, segue gelosamente una propria ricetta nel confezionare il prodotto natalizio; tutte però sono accomunate da un’alta  gradazione alcolica finale (fra i 7 e 10 gradi alcolici), da un aroma spiccatamente ricco, da un gusto il più delle volte speziato, grazie all’aggiunta nella produzione di spezie e aromi (cannella, coriandolo, ginepro, miele  etc …) e dall’uso di malti pregiati. In pratica, nel “confezionare” questo prodotto natalizio, ogni birrificio mette in campo il top delle proprie conoscenze tecniche, il meglio delle materie prime, e lascia la briglia più sciolta del solito al mastro birraio, con risultati spesso spettacolari. Ed è talmente radicata in Belgio la tradizione delle Christmas Beer, che Essen cittadina belga al confine con l’Olanda, da tredici anni a questa parte dedica loro un vero e proprio festival brassicolo.

La birra di Natale italiana
La produzione di birra natalizia oltre al Belgio ha preso campo anche in altri paesi europei, soprattutto in quelli del Nord Europa. In Italia, grazie all’esplosione produttiva dei microbirrifci artigianali, si possono trovare oggi alcuni buonissimi esempi di birra di Natale, meno introvabili rispetto ad alcuni anni fa, che poco hanno da invidiare ai maestri produttori del Belgio.

Le birre di Natale degustate:

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