La birra in Polonia
Sull’onda del dissodamento operato per mano dei vicini scandinavi, anche in Polonia fervono le sale cottura di birrifici artigianali, la cui ebollizione ha fatto fiorire finora circa 300 marchi. Dobbiamo parlare di marchi perché l’orizzonte del Paese presenta la peculiarità di una forte diffusione della formula della beerfirm, marchi non titolari d’impianto che si appoggiano, per il brassaggio, a strutture contoterziste. Una modalità operativa che non impedisce alle beerfirm stesse, avvalendosi evidentemente di fornitori all’altezza, di distribuire sul mercato prodotti validi. Certo, il livello – come in qualsiasi altro “calderone” in crescita – si presenta non uniforme; ma lo scenario offre spunti di sicuro interesse. Parlando di tipologie, chiaramente un’eccezione rappresentano le esperienze di recupero di alcune tipicità più o meno antiche, quali le Grodziskie o Grätzer: un’affumicata ottenuta da puro malto di frumento essiccato al legno di quercia, vanto della città di Grodzisk (il cui nome fu Grätz, quando, dal 1793 al 1920, venne a trovarsi entro i confini della Prussia tedesca). Decisamente più solide appaiono le radici del “seme britannico” attecchito da queste parti grazie alle fortune avute della diffusione degli stili in abito scuro, Stout e Porter, specialmente nelle edizioni in alta gradazione alcolica (Robust Porter e Imperial Stout): un seme che ha generato quella particolare variante denominata come Baltic Porter, elaborata di regola in bassa fermentazione. Al di là di tali referenze “territoriali”, e della resistenza di una schiera di Lager prive di caratteredi matrice industriale, l’imprinting moderno operato dai movimenti artigianali scandinavi ha orientato anche lo scacchiere polacco verso i modelli statunitensi e nuovomondisti ovvero a uno “way of brewing” (e pure drinking) contrassegnato dalla supremazia del luppolo. Luppolo che peraltro trova in questo quadrante dell’Europa nordorientale alcune espressioni specifiche, rispondenti ad esempio ai nomi di Lublin, Marynka, Sybilla e Junga, le cui virtù hanno aperto, da qualche anno, più di una breccia d’attenzione e di considerazione in vari angoli del mondo, Italia compresa. Tra le firme più intraprendenti nell’iniziativa e più supportate dai riscontri positivi (del pubblico, come della critica) citiamo Kormoran (a Olsztyn), Pracownia (Modlniczka), AleBrowar (Lebork), Widawa (Chrząstawa Mała), Browar Artezan (Natolin).