La geografia del luppolo

Se per il mondo della birra è concesso parlare di territorio, o meglio, di terroir, è perché essenzialmente le singole varietà di luppolo hanno origini ben precise. Il motivo è legato al clima della regione di origine, alle caratteristiche del terreno, all’alternanza delle stagioni e alla piovosità della regione specifica fino alle affinità con gli stili del posto, molto spesso influenzati proprio dai luppoli dello stesso territorio. È appunto per questo motivo che non basta parlare di varietà ma di regioni di coltivazione e quindi di provenienza: un Saaz ceco ha caratteristiche veraci, speziate ed erbacee, difficilmente riscontrabili con le stesse sfumature in un luppolo Saaz coltivato nella Yakima Valley americana o nell’area belga di Poperinge.
Un tempo sarebbe stato abbastanza semplice e schematico descrivere i luppoli per varietà e regioni di provenienza, ma oggi è tutt’altro che facile. Le permutazioni operate sul luppolo con cui negli ultimi decenni si sono prodotte birre dagli aromi sempre più imprevedibili e sorprendenti ha puntato tutto proprio sulla nascita di varietà sempre nuove, ottenute per ibridazione di luppoli già noti o incrociando ulteriormente i risultati. Insomma, le sperimentazioni sono all’ordine del giorno e talvolta portano alla luce profili aromatici innovativi e stravaganti; uno scenario in parte ludico che ha avvicinato al mondo birrario numerosi appassionati di questo edonismo organolettico. Volendo provare a fare ordine, si possono tracciare dei labili confini geografici parlando di varietà europee, inglesi, americane e pacifiche.

Luppoli nobili
Spesso si sente parlare di luppoli nobili: non è una definizione tecnica ma piuttosto un’espressione, sotto la quale si fanno rientrare le varietà di origine europea Spalt, Tettnanger, Saaz e Hallertauer Mittelfrüh. Tutti luppoli tedeschi che hanno come caratteristica un rapporto tra α-acidi e β-acidi molto vicino all’unità. In particolare, talvolta si tende a definire un sottogruppo di luppoli “tipo Saaz”, che si distinguono per un profilo particolarmente speziato, con spunti di pepe nero. In questo gruppo vengono collocati per affinità anche luppoli cechi come Sladek e Premiant e polacchi come Lublin, Sybilla, Marinka.

Luppoli Inglesi
L’origine è proprio inglese e non genericamente britannica, perché le aree storiche di coltivazione sono Kent, Suffolk, Surrey e Sussex. Generalmente si tratta di luppoli dalla bassa percentuale di alfa acidi, con profilo aromatico aranciato ed erbaceo. Basti pensare all’agrumato leggero di varietà come East Kent Goldings o a quello pungente di Target e Fuggle, spesso con sensazioni terrose miste ad aromi di spezie o di cantina (volgarmente vicini a suggestioni di straccio bagnato). Da queste varietà sono nati, attraverso incroci e ibridazioni, moltissime delle più moderne varietà americane.

Luppoli Americani
La costa pacifica degli USA, dallo stato di Washington a quello della California, è quella che regala al mondo birrario luppoli unici da almeno 50 anni. Qui gli incroci europei con le varietà locali hanno generato profili pinosi, resinosi, fruttati e citrici con pochi eguali. Spesso dal contenuto di alfa acidi elevato, vengono usati sia per amaricare ma, soprattutto, per arricchire di aromi gli stili più moderni.

Luppoli Pacifici
Da Nuova Zelanda, Australia e Giappone provengono molte varietà dal carattere fruttato che talvolta tendono verso aromi di frutti a bacca bianca, mentre altre volte ricordano frutta a polpa gialla e frutti esotici. Del primo gruppo è sicuramente capostipite l’australiano Nelson Sauvin, luppolo molto caratterizzante dall’aroma di uva spina tendente al vinoso. Altri luppoli noti di questo gruppo sono il giapponese Sorachi Ace, dall’aroma che ricorda il cocco, il limone e in forti dosi il medicinale, Pacific Jade e Motueka, dal profilo organolettico spiccatamente tropicale.

Luppoli Sloveni
Snobbati o confusi con i classici luppoli europei, il gruppo in questione presenta invece caratteristiche assolutamente distinguibili e uniche. La regione slovena di riferimento è la Stiria, dove clima e tradizione hanno fatto della coltivazione del luppolo un punto fermo nel panorama birrario. Le somiglianze con i luppoli inglesi sono molte, essendo questi i luoghi originari da cui gli sloveni si sono sviluppati, ma possiedono anche tratti tipici dei luppoli cechi come il Saaz. La ricerca degli ultimi anni ha inoltre prodotto nuove varietà slovene che mostrano nel profilo aromatico le esplosive note fruttate tipiche dei luppoli di altri continenti. Tra questi i più noti sono Celeia, Bobek, Dragon, Wolf e Aurora oltre al classico Styrian Goldings.