Mort Subite
Marchio storico, oggi in mani industriali, ma il cui nome merita comunque di essere citato nel novero delle realtà grazie alle quali il Belgio birrario ha acquisito in Italia la posizione che attualmente occupa. La vicenda inizia nel 1869 con l’iniziativa dei coniugi Johanna Philipina Bastaerts e Jan Fransiscus De Keersmaeker, dai quali l’attività di brassaggio (intitolata al cognome del marito) passa prima al figlio Felix, poi al nipote Hubert, che cambia il brand in Den Hert, prima di rilevare (nel corso degli anni Settanta del Novecento) un noto caffè di Bruxelles, A la Mort Subite appunto, e di scegliere proprio quest’ultimo come nome commerciale per la propria gamma. Una gamma dedita alla tradzione del Lambic, ma con sfumature via via più sbiadite, soprattutto in virtù della progressiva transizione di quote verso proprietari del segmento commerciale: nel 1989 a rilevare metà delle quote è la belga Alken Maes; la quale a sua volta verrà assorbita dalla multinazionale olandese Heineken, alla quale, dal 2007, fa capo l’intero pacchetto. Peraltro questo è l’anno in cui lo stabilimento – a Kobbegem, villaggio nel comune di Asse (33mila abitanti circa nel Brabante Fiammingo) – ha ripreso anche la lavorazione di fermentazioni spontanee meno edulcorate.
Informazioni e contatti
Lierput, 1, Kobbegem, Asse
www.mort-subite.be