Brouwerij Malheur
Tradizioni (più d’una, sì) e modernità s’intrecciano nella vicenda del marchio Malheur (il guaio, il disastro, la malasorte: in termini esorcizzanti, è chiaro), realtà percepita come espressione del segmento commerciale eppure legata alla valorizzazione di un’esperienza birraria, quella delle Bière Brut o Bière Champagne, che merita quantomeno una menzione, se non altro ai fini della conoscenza del genere: genere che ha avuto e ha, sul mercato italiano, un qualche apprezzamento; quantomeno un riscontro in termini di curiosità. Si tratta di ricette nelle quali la fase di rifermentazione è condotta secondo i dettami della méthode champenoise, con tanto di remuage sulle pupitres e dégorgement finale. Insomma siamo in un territorio di confine e scambio tra il know how brassicolo e quello vitivinicolo: un approdo, questo, al quale il produttore di Buggenhout giunge dopo un percorso lungo diversi secoli. In principio c’è il fondatore, Balthazar De Landtsheer, nato nel 1773 a Baasrode e fondatore della De Halve Maan Brouwerij di Brugge, che sarà poi rilevata dal figlio Edward, classe 1808; mentre uno dei nipoti, Emmanuel, deciderà nel 1839 di trasferirsi appunto a Buggenhout (per sposarsi) e qui avvierà un suo impianto. A lui succederanno il figlio Charles; quindi il nipote, chiamato Emmanuel come il nonno; il bisnipote Adolf (che cessa la lavorazione per convertire l’attività al solo imbottigliamento e commercializzazione); e infine il figlio di Adolf, Manu, sotto il quale lo stabilimento torna ad accendere i fornelli nella propria sala cotte e l’azienda di famiglia cambia battesimo, dal precedente di De Landtsheer all’attuale di Malheur.
Informazioni e contatti
N.V. Mandekensstraat, 179, Buggenhout
+3252333911
info@malheur.be
malheur.be