Yellow Summer Inn dei birrifici Free Lions, Hibu e Pbc
Fioriscono, in questa fase, le collaborazioni tra birrifici e birrai italiani, delle più diverse latitudini. Qui, con la Yellow Summer Inn abbiamo una “collettiva” a sei mani, firmata da Raimondo Cetani per il marchio Hibu (Bernareggio, Monza-Brianza), da Andrea Fralleoni di Free Lions (Tuscania, Viterbo) e da Pierluigi Chiosi del Piccolo Birrificio Clandestino (Livorno). Che si sono riuniti e messi all’opera per trovare la quadratura di un prodotto che ha voluto, fin dal suo concepimento, compendiare la facilità di beva garantita dalla moderazione alcolica di una Mild o di una Bitter, con le esuberanze di una Ale che fosse invece pienamente allineata al mainstream dettato dal furoreggiare degli american hops. Ne è nata una Session Ipa da 3.8 gradi, dalle dorature chiare e velate, dalla schiuma ampia e perseverante: soprattutto dai profumi estivi e pirotecnici. E’ l’effetto di una formula che potremmo riassumere così: luppolata al cubo; suo perno progettuale e sensoriale è infatti l’impiego di tre varietà americane (Citra, Centennial e Simcoe), insieme, in tre fasi: kettle-, late- e dry-hopping.
La tavolozza aromatica, dicevamo: vivace nei cromatismi e variopinta nelle tematiche attraversate, modula sentori di agrumi (pompelmo), di frutta tropicale (ananas) e continentale (pere), di resine (pino), di elementi più paffuti e zuccherini (pasta frolla, vaniglia). E dunque è dolce, nei profumi: non solo ventilata o tagliente. Così come in bocca, l’amaro c’è, annunciato e confermato, ma senza tentazioni di prevaricare: saldandosi invece armonicamente alle componenti morbide di un corpo non certo imponente; e chiudendo il sorseggio con sorvegliate tinte erbacee e balsamiche. Buona buona… Ce n’é ancora?
Yellow Summer Inn dei birrifici Free Lions, Hibu e Pbc
Fermentazione: Alta
Stile: Session Ipa
Colore: Chiaro
Gradi Alcolici: 3.8% vol.
Bicchiere: Pinta Americana
Servizio: 8-10°C