Nuove birre da Porta Bruciata, Lambrate, Alder, Baladin e altri
Partiamo dalla Lombardia con la carrellata di birre italiane di recente uscita, e precisamente da Brescia dove Porta Bruciata ha lanciato la Light House Series, gamma tutta dedicata alle New England IPA. Tre le nuove produzioni troviamo: Gull Cove (4,4% vol.) session IPA, Bayswater (7% vol.) e Oak Point (7% vol.) due DDH NEIPA luppolate in maniera diversa. S9 è il nome invece della collaborazione tra il milanese Lambrate e il brianzolo Alder, che richiama la linea ferroviaria suburbana che collega Seregno a Lambrate, ma anche le due sedi produttive dei birrifici. Dall’incontro esce una Zwickel fermentata con lievito della Franconia, luppoli tradizionali e maturata per 90 giorni. Andiamo a Mantova per conoscere la nuova proposta di Mister B: una collaboration con il birrificio veneto Rattabrew chiamata BOH9 (6% vol.) ed etichettata come New England Saison, ovvero un mix tra la morbidezza e l’amaro delicato delle NEIPA e il profilo aromatico tipico dello stile belga. Una birra resa particolarmente ricca dal blend di lieviti dei due diversi stili ed equilibrata con una gentile luppolatura di Loral.
Anche due birrifici storici come il piemontese Baladin e il veneto 32 Via dei Birrai si inseriscono in lista con alcune new entry. Il birrificio di Piozzo lo fa con una birra dal sapore estivo battezzata Sud (4,5% vol.), una Witbier che metaforicamente rappresenta un viaggio da nord a sud dello stivale: l’acqua delle Alpi Marittime si miscela con il malto d’orzo prodotto in Basilicata, gli agrumi (limone, arancia, mandarino e bergamotto) di Sicilia, Calabria, Campania e Puglia, il coriandolo dalle Marche e il frumento, il luppolo e il lievito del Piemonte. Il birrificio trevigiano invece si fa notare con due creazioni: la prima è Ambita, chiara da 4,5° alc. orgogliosamente 100% italiana grazie all’orzo e al luppolo veneto. La seconda è Ambedue, nata dalla collaborazione con Genziana Distillati di Crespano del Grappa, in realtà più che una birra è un amaro alla birra realizzato partendo dalla Nebra, birra ambrata brassata con orzo e segale, alla quale vengono aggiunte erbe e piante aromatiche come genziana, rabarbaro, assenzio romano, cannella, china. Il risultato è un amaro autentico da 25% vol, in cui si avverte la “spina dorsale” della birra: ottimo da sorseggiare nel dopo pasto ma dalle insospettabili potenzialità come ingrediente di originali cocktail.
In Emilia la cantina brassicola Ca’ del Brado festeggia la Zirqual (“circolo” in bolognese), birra dedicata ai fans del birrificio che tramite la sottoscrizione si possono garantire una serie di vantaggi. Se questa forma di vendita non è una novità negli USA, soprattutto per birrifici con produzioni molto particolari, ci risulta invece la prima volta per il nostro Paese. Con la sottoscrizione saranno comprese una magnum di Carteria numero 2, la seconda versione del progetto Carteria nato dal blend di due birre affinate due anni, una maglietta ad edizione speciale, la prelazione sulla vendita delle bottiglie vintage e la possibilità di partecipare a eventi in birrificio. Poco lontano, in quel di Bologna, Birra Bellazzi si diverte a parlare tedesco con la Schwarz Ritter, birra scura dalle note tostate e caramellate dei malti, controbilanciate dalla componente amara data dai luppoli nobili che contribuiscono anche ad arricchire l’aroma con leggere sensazioni erbacee e speziate. In Toscana, a Pienza, Samuele Cesaroni di Brasseria della Fonte con la Hayla’s Favourite ricorda la sua vecchia segugia adottata proprio nell’anno di inaugurazione del birrificio. Nel bicchiere troviamo una imponente Old Ale di 11.4% vol. dal colore bruno scuro marchiata dalla maturazione per più di 16 mesi in botti di Whisky che ha contribuito ad un naso ricco dove trovano posto note di vaniglia, frutta matura e sotto spirito, zuccheri bruciati, spunti terrosi e un diffuso calore etilico.
Facciamo tappa come al solito a Padova dove CRAK continua a partorire birre senza freni inibitori: Mundaka Sunshine (4,6% vol.), è una DDH Session IPA frutto di una nuova tecnica di luppolatura che promette di amplificare le sensazioni aromatiche senza controindicazioni gustativo-palatali. Nella Font Màgica (6,6% vol.) invece c’è anche lo zampino del birrificio catalano Garage Beer che ha contribuito alla nascita di una birra che cerca l’incontro tra l’amaro intenso di una West Coast e la morbidezza fruttata di una NEIPA. Spostiamoci nelle fresche dolomiti orientali per stappare la Tuff Gong (6,5% vol.) frutto dell’ormai collaudata collaborazione tra il Birrificio Artigianale Foglie d’Erba e Birra Perugia. L’etichetta stilistica recita “Rye India Pale Beer”, visto che nel tino finisce una varietà di segale in aggiunta al malto d’orzo e tre diversi ceppi di lievito a bassa fermentazione, mentre nel bicchiere si palesa una birra luppolata dal profilo speziato e leggermente rustico e dal sorseggio tambureggiante e rinfrescante.
Concludiamo il viaggio distendendo i nervi con una corroborante Imperial IPA che raggiunge la rispettabile quota alcolica di 8,8: frutto dell’inventiva del marchigiano MC77, I Want You More, questo il nome, cercherà di stupire i fan del luppolo con massicce dosi in dry hopping di Citra, Equanot e Mosaik, con una buona attenuazione da parte del lievito che va a bilanciare un corpo reso morbido dall’avena, e una beva agile nonostante la stazza etilica.