Gli eventi del 2007: commenti di fine anno
Con il Festival di Essen Christmasbeer a giorni (sempre più noto a livello internazionale, anche per la presenza degli italiani), potrebbe sembrare troppo presto per fare il punto della situazione sugli appuntamenti dell’ultima metà dell’anno. Inoltre l’elevato numero di feste ed eventi brassicoli degli ultimi mesi complicano non poco la situazione. Ho perso ormai il conteggio, diverso tempo fa, di quanti eventi ho frequentato negli ultimi mesi. Per alcuni, come Birra dell’Anno, mi sono organizzato mesi in anticipo, mentre per altri ho deciso all’ultimo minuto e sono corso alla stazione per comprare i biglietti. In genere sono stato a due tipi di eventi. Da un lato il classico festival della birra, di solito organizzato in Belgio da una sede locale dell’organizzazione dei consumatori Zythos. Dall’altro i concorsi birrari, come membro del Mondial Group of Beer Judged. E qui pongo la prima questione a tutti gli interessati. Ogni amante della birra conosce il GBBF (Great British Beer Festivals) e la sua controparte americana, il GABF. A parte l’incredibile varietà di birre che possono offrire, entrambi i festival hanno qualcosa in più rispetto agli altri: sono sempre abbinati a concorsi birrari.
Il GBBF segue immediatamente il concorso Champion Beer of Britain (noto come CBOB), i cui risultati sono annunciati all’inizio del festival tra gli applausi del pubblico presente. Similarmente, la GABF parte in parallelo alla competizione dell’Associazione Birrai, con i risultati annunciati l’ultimo giorno della festa. Mentre la maggior parte degli appassionati che frequenta questi festival è intento a scoprire nuovi prodotti, le birre vincenti attirano l’attenzione dal pubblico più curioso. Ciò crea una situazione interessante per gli operatori del settore, venditori e produttori. Diciamolo. Tanti festival sono di scarso interesse per la maggior parte delle persone che lavorano nel mercato della birra, che potrebbero addirittura vederli come concorrenza sleale. Ma se un birraio vince una medaglia e un proprietario di un pub vede che queste birre sono apprezzate dal pubblico, e normale che sarà poi interessato a promuoverlo e ad avere una foto con il vincitore.
In tutte e due le gare europee che ho frequentato in autunno, l’European Beer Star all’Istituto Doemens in Gräfelfing vicino a Monaco e il Premio Birra dell’Anno a Milano, mancava questo elemento. Il concorso a Gräfelfing vedrà l’annuncio dei vincitori all’interno dell’annuale Brau Beviale, un’importante fiera del settore, mentre per le birre italiane di qualità ci sarà una conferenza stampa a Roma lontano dal pubblico che, in teoria, dovrebbe assaggiare quelle birre. Ecco dov’è il problema, diciamolo pure: quanto ricorda la gente del blah blah blah di una conferenza stampa?
Una settimana prima del Premio Birra dell’Anno c’è stato vicino Cuneo un evento molto carino come mi è stato raccontato (Piazza della birra a Bra, all’interno della fiera Cheese). Perché non unire le due cose, dando ai consumatori e agli operatori del settore un’incentivo in più per venire, scegliendo magari insieme i nuovi vincitori? Un modo per dare a giudici, pubblico e addetti ai lavori un po’ di tempo per conoscersi!
Ma, ovviamente, volevo parlare anche dei festival in Belgio. Quali sono stati i più interessanti? Anzitutto il festival Beer brother’s a Mechelen: si svolge appena prima delle feste estive e presenta un assortimento eccellente di birre come anche di prodotti di homebrewer, una realtà sempre più rappresentata nelle rassegne belghe.
L’estate è stata priva di festival, almeno per il sottoscritto. Ho scelto di andarmene in spedizione oltre frontiera alla ricerca di nuovi brewpub, nella piacevole provincia olandese di Zeeland. Di sicuro mi son ben guardato dal tornare all’orribile Bier Passion Festival, che si svolge nel mio paese di nascita, Antwerpen. Una scelta dettata soprattutto dal fatto che quest’anno era stato allestito un angolo per i VIP, riservato ai nababbi che vogliono dimostrare la loro insensibilità cercando di abbinare birre con i sigari.
Ma, arrivato settembre, niente mi poteva tenere lontano da questi eventi. Ho saltato il Grand Palace Showcase, immaginando di aver visto tutto quello che potevo, ma la settimana dopo il Michael Jackson Low Countries Ratebeer Meeting inaugurava la sua nuova edizione. Per il terzo anno consecutivo il nostro piccolo circolo ha lì organizzato una fiera incredibile di birre rare – comprese autentiche birre Zoigl dalla più lontana Baviera – e, ancora più incredibile, la birreria Kulminator di Dirk Van Dyck ha aggiunto alcune delle sue bottiglie più pregiate alla degustazione!
Il giorno dopo ho visto la maggior parte delle stessa gente a Halles a St. Gilles, a sud-est di Bruxelles, anche loro lì per la terza edizione del Bruxellensis beer weekend. Ogni edizione è meglio della precedente e, cosa che interesserà i lettori italiani, stiamo lavorando duro per portare birrifici artigianali italiani ad associarsi alla lega internazionale, in maniera da poter in futuro presentare i propri prodotti in Belgio. Il mio caro amico Yvan, l’organizzatore, mi scuserà poi se faccio una piccola critica: potremmo noi gentiluomini avere cortesemente dei bagni veri al festival? Quelli trovati fino ad ora non vanno mica bene… almeno non per me, che vorrei lavarmi le mani dopo che vado al bagno!!
Il weekend successivo ecco invece un’anteprima: il primo evento targato BAB, Brugse Autonome Bierproevers. In genere le “prime” avvengono in un piccolo circolo sociale affacciato su di un vicolo nascosto, magari in una mensa. Ma non in questo caso. La scelta è ricaduta niente meno che sul palazzo dell’UNESCO a Brugge, famoso in tutto il mondo, di cui è stata occupata una metà con un bel assortimento di birrai belgi, oltre ad un inglese (produttore ad Essex) che abbiamo scoperto avere origini italiane. Ciò che ha reso diverso da tutti gli altri questo festival è stata la parte culinaria. La gente poteva non solo soddisfare la fame con spuntini di alta cucina, ma grandi chef dimostravano la loro arte dal vivo con preparazioni a base di birra, permettendo agli interessati di assaggiare i piatti appena fatti!
Giusto per non perdere il ritmo ci siamo poi trovati a un’altra rassegna, una delle prime in assoluto nel settore, allestita nel grande centro culturale di Geel dalla sede di Zythos “Onder ‘t Schuim”. Credo di aver perso di vista quest’evento per una quindicina d’anni, un’ottima ragione per tornare.. Anche qui una lista di birre che sembrava non finire mai, compresa una bella quantità di birre invecchiate, che sono diventate abbastanza rare nei festival di recente. C’erano anche delle birre nuove per me, e nuovi birrifici.
Poi Milano, e un paio di settimane dopo – appena il tempo di respirare – anche Monaco. Avendo bisogno di lavorare ogni tanto, fino a Novembre non sono andato da nessun’altra parte, ma questo non vuol dire che non ci fossero eventi. Il calendario dei festival non ha quasi un weekend libero fra l’estate e le feste invernali. Così, finalmente, sono tornato per il terzo anno di fila al Hasselt beerweekend, organizzato dal Limburgse Biervrienden. A loro il premio dell’offerta di birre nuove e mai viste. Non sono un novizio delle birre belghe, ma questi ragazzi sono riusciti ad includere 26 birre mai assaggiate prima, in una lista di oltre 140. Comunque se quest’anno sono riusciti a sorprende non è certo stato con una birra come Alpaide, del nuovissimo birrificio a Hoegaarden, ma piuttosto con una cassa piena di Westvleteren di 15 anni, non certo facile da acquistare. Dopo due ore e qualche secondo era già esaurita. Alcuni marchi non tramontano facilmente…
Ormai potreste pensare che ho perso il filo del mio discorso da qualche parte. No, no, ricordo che avevo una seconda domanda per voi. Semplicemente: quale festival venite a vedere l’anno prossimo qui in Belgio? Non ditemi che non avete tempo.. C’è un anno di appuntamenti da cui pescare e festival di qualsiasi tipo. Andate dunque a prendere il calendario e raccontate alle vostre dolci metà di quanto sono buoni i cioccolati belgi (o di quanto sono buone le birre, se siete del sesso più forte – cioè quello femminile)… Dai, vogliamo incontrarvi!