Fà balà l’oeucc del birrificio Lambrate
Estroso, come sempre, nella grafica e soprattutto nei battesimi delle proprie creature, il marchio milanese Lambrate vara un’American Ipa la cui missione – esplicitata, in termini dialettali, dallo stesso nome d’arte, Fà balà l’oeucc – è appunto quella di far ballare l’occhio, nel senso di indurre chi ascolta a tenere alta l’attenzione, guardarsi intorno.
Compito che questa sorsata color paglierino carico – percorso da diffuse velature (in mash anche avena e segale), nonché guarnito da discretamente copiosa schiuma bianca – adempie non tanto in virtù della gradazione alcolica (siamo sui 5.8), quanto dell’incisivo double dry hopping. Una connotazione genetica che si esprime nell’olfatto lampeggiante: frutta esotica (uva spina, melone bianco, mango, maracuja), fiori (achillea e bosso), agrumi (pompelmo), resine (cipresso), freschezze balsamiche (eucalipto) ed erbacee. L’impianto odoroso introduce prepara e introduce poi la ficcante corsa gustativa: corporatura medio-leggera, carbonazione brillante, tessitura zuccherina smilza (partenza già snella, centro bocca asciutto, finale secco), un crescendo amaricante energico e sorvegliato al contempo. Modaiola senza pacchianerie.
Fà balà l’oeucc del birrificio Lambrate
Nazione: Italia
Fermentazione: alta
Stile: American Ipa
Colore: paglierino
Gradi Alcolici: 5.8% vol.
Bicchiere: pinta
Servizio: 8-10 °C