The Rare Barrel
Quattrocentosettanta ettolitri a occhio: una taglia tipicamente italiana per un birrificio che al contrario naviga in acque nelle quali colleghi e competitors, sebbene in ambito artigianale, hanno dimensioni ben più consistenti. Ma il caso in questione è caratterizzato da peculiarità che ne spiegano esaurientemente la singolarità: l’attività di The Rare Barrel (lo si evince dal nome in sé) è infatti consacrata alla produzione di sour beers affinate legno (botti di rovere nelle quali le masse liquide sostano per periodi tra i 6 e i 36 mesi) e trattate con fermenti non convenzionali (Brettanomyces, lattobacilli e pediococchi). Il teatro della vicenda è Berkeley. Qui, nel 2013, Jay Goodwin e Alex Wallash, dopo aver maturato insieme la passione per lo homebrewing frequentando il college a Santa Barbara e dopo l’esperienza svolta da Goodwin nel team di The Bruery (Placentia) come assistente e finendo per dirigere il programma di affinamenti in fusto del marchio di Placentia, danno vita al loro progetto con la cotta inaugurale a febbraio e con l’apertura della tasting room in dicembre. Meritevole di essere raccontata anche la genesi del nome: la botte rara in questione (realmente esistente) è quella utilizzata dalla New Belgium per la prima edizione de La Folie, celeberrima Flemish della casa di Fort Collins ed è stata donata ai californiani dagli stessi amici del Colorado.
Informazioni e contatti
940, Parker St, Berkeley, California, USA 94710
001 (510) 984-6585
info@therarebarrel.com
www.therarebarrel.com