Malto pale ale chiaro e malto caramello, luppoli aromatici Hallertau e Styrian Goldings, acqua della fonte Matilda, lievito d’Orval (unico!) ad alta fermentazione, fiori di luppolo freschi per il dry hopping, seconda fermentazione nei tini e terza in bottiglia, 40 unità di amaro. Questa è la carta d’identità di questa birra unica, molto secca ed amara. Colore al confine fra il giallo dorato e l’ambrato scarico, ha spuma cremosa e abbondante, di media persistenza. I profumi: intensi e molto rustici, ricordano il caramello chiaro, le susine bianche, il cuoio, la pelle del salame, il pepe, l’erbaceo, il terroso. In bocca è mediamente frizzante, molto asciutta, fruttata e alterna le note speziate e animali in una corsa lunga che termina con un finale amaro giocato sui toni della china. O la si ama o la si odia. Portata per l’invecchiamento, raggiunge la perfetta maturazione verso i 2-3 anni dall’imbottigliamento. Come per le birre di Chimay, negli ultimi anni si sono rincorse voci relative a modifiche apportate anche nel processo produttivo della Orval, che appare, in effetti, meno tagliente e più accomodante rispetto alle produzioni passate.

Orval del birrificio trappista Orval

Fermentazione: Alta
Stile: Trappista
Colore: Dorato con riflessi ambrati
Gradi: 6,2%
Bicchiere: Balloon
Servizio: 10-12°C