Best Bitter del birrificio Brasseria della Fonte
Giusto sulla linea del limite alcolico minimo consigliato per lo stile (il range va dai 4,5 gradi ai 3,9 espressi, appunto, nel caso di specie), la Best Bitter targata Brasseria della Fonte (Pienza, Siena) interpreta il disciplinare di genere con esiti, quantomeno, interessanti. Ma andiamo con ordine, partendo dalla ricetta: in ammostamento un mix di malti Pale, Monaco, Crystal con, a integrare, fiocchi d’avena e Roasted Barley; in caldaia, gettate di Cascade (per l’amaro) e Fuggle (per il naso); in fermentazione l’inoculo di un lievito specificamente ricercato, lo West Yorkshire. Su questa base si costruisce una pinta dal colore ambrato pieno, dalla tessitura visiva limpida e dalla proporzionata copertura di schiuma (fitta, cromaticamente in scala rispetto alla massa liquida, con la sua tonalità avorio). Una pinta i cui tratti olfattivi ricordano la crosta di pane appena imbrunita, il biscotto, un lieve lieve caramello, tocchi terrosi (giusto un’unghia agrumati), trasparenze fruttate (mela), suggestioni affienate. Con tale premessa si va al sorseggio: disinvolto, senza dubbio, grazie non solo alla scelta ipocalorica in termini di taglia etilica, ma anche al mix di corporatura leggera, carbonazione contenuta e condotta gustativo-palatale affilata (snella in avvio, poi asciutta e infine secca). Un’architettura rischiosamente esile, che azzarda l’accentuazione del rizomatoso nel crescendo della curva amaricante, sfiorando (senza mai toccarlo realmente) anche un pizzico d’astringenza.
Best Bitter della Brasseria della Fonte
Nazione: Italia
Fermentazione: alta
Stile: Best Bitter
Colore: ambrato
Gradi alcolici: 3.9%
Bicchiere: pinta
Temperatura di servizio: 8-10 °C