XX Bitter del birrificio De Ranke

Nel portfolio di una brouwerij battezzata col nome di De Ranke (ovvero, il tralcio: con ovvia allusione a quello, rampicante, del luppolo) non poteva mancare un’etichetta, la XX Bitter, che richiamasse uno dei due figli prediletti (l’altro è l’aroma) del luppolo stesso: l’amaro. Ebbene, tanto per chiarire come stessero le cose, Nino Bacelle, deus ex machina delle sala cottura a Dottignies (Hainaut), dove ha sede l’impianto aziendale, ha “partorito” un prodotto che, quanto a riferimenti bitter, ha deciso di non correre rischi, anteponendo tale aggettivo quel prefisso XX con cui se ne sottolinea in qualche modo la taglia. Obiettivo raggiunto: tanto che, nello sbilanciarsi sull’assegnazione stilistica di questa top fermented dorata da 6.2 gradi alcolici, alcuni osservatori la definiscono genericamente Belgian Ale, altri più specificamente Belgian Ipa. Peraltro, pur giocando quanto si vuole con la tassonomia (divertimento che “tira” assai, in questa fase), la birra ha argomenti di una validità trasversale a qualsiasi dibattuto in tema di categorizzazione.

Dalle sue liquidità dorate e dalla copiosa schiuma (addensata nelle resine rilasciate dai coni di Brewers Gold e Hallertau utilizzati in ricetta) svettano con immediata impetuosità i profumi apportati da quegli stessi fiori: note polliniche, erbacee, qualche speziatura e qualche vena di agrumi; il tutto amalgamato con esteri da frutta a pasta bianca (pesca) che hanno l’assennatezza di comportarsi, per una volta pur essendo in Belgio, non come primi attori, ma come coprotagonisti in un bouquet il cui elemento vincente è quello di essere appunto un gioco di squadra. Il palato? Come lo si attende: di fibra, destinato a una corsa che parte abboccata, per volgere verso un capolinea asciutto e amaricante.

 

XX Bitter del birrificio De Ranke

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Fermentazione: Alta
Stile: Hoppy Belgian Ale
Colore: Dorato
Gradi Alcolici: 6,2% vol.
Bicchiere: Calice a chiudere
Servizio: 8-10°C