Con la Piedi Neri il marchio Croce di Malto gioca la carta della birra… glocal. Sì, l’attributo ci sta. Nel senso che ha uno spirito global (lo stile di riferimento è quello delle Imperial Stout britanniche) e un Dna local (oltre a malto d’orzo e avena, in ricetta figurano due ingredienti territoriali: riso venere e castagne del Novarese). Quale sia poi l’approdo di questa sorta di via piemontese alle Irs è l’assaggio a dirlo. L’occhio rivela tinte scure, dalla trama impenetrabile: la stessa schiuma va oltre il nocciola, oltre il cappuccino, conseguendo tonalità prossime al sughero. Il naso dipinge un arco olfattivo estremamente pulito, scevro da qualsiasi eccesso tipico della tipologia: profumi concentrati di caffè e orzo torrefatti; liquore al cacao, al caffè (di nuovo) e alle erbe (china, rabarbaro ma soprattutto liquirizia); caramello bruciato e amaretto. Infine, la bocca: rotonda e felpata, calda e avvolgente (8.7 la gradazione), insospettabilmente capace di un dosato guizzo acidulo a centro corsa e di un finale longilineo, erboristico, ricco (oltre che delle risonanze speculari alle trame olfattive già descritte) di estese e durevoli sensazioni balsamiche. Sensuale come una soul singer, affidabile come una mondina; in una parola… glocal!
Piedi Neri del birrificio Croce di Malto
Fermentazione: alta
Stile: Imperial Stout (con riso e farina di castagne)
Colore: scura
Gradi alcolici: 8.7%
Bicchiere: pinta, calice a chiudere
Servizio: 13-15 °C