Brew in a bag: di cosa si tratta?

Gentilissimo staff di Fermento Birra, sono un homebrewer in erba; dopo aver sperimentato un paio di kit e in seguito a una decina di soddisfacenti (a mio modesto parere) birre con il metodo E+G mi sento pronto per affrontare il grande salto al metodo all grain. Desideravo tuttavia accostarmi a questo procedimento in maniera graduale: a riguardo ho letto su molti siti stranieri di una tecnica chiamata “brew in a bag”,ossia una tecnica no sparge in cui l’ammostamento viene fatto mettendo i grani in una grain bag ed estratti al termine di questo senza essere risciacquati! I vantaggi di questa tecnica risiederebbero nelle limitate attrezzature richieste, in quanto è necessaria un’unica pentola nella quale fare sia il mash che la bollitura, e nell’estrema semplicità, in quanto si salta la fase di sparge. Potreste gentilmente spiegare nel dettaglio il procedimento, accorgimenti da adottare (ad esempio diverso rapporto acqua/grani rispetto alla tecnica tradizionale) ed eventuali controindicazioni?

Risponde Matteo Billia “Billy”

Personalmente non ho mai utilizzato questa tecnica, tempo fa la scoprii per caso su dei forum americani e ne lessi i pro e i contro. è un eccellente metodo per chi intende avvicinarsi all’all-grain senza imbattersi i tutte le problematiche del mash e dello sparge. Abbastanza diffusa in America e in Australia, consiste nell’utilizzare una grossa pentola, rivestita con un sacco di poliestere o cotone. Come hai indicato, a fine mash, i grani vengono semplicemente raccolti nel brew bag e tutto il liquido recuperato viene fato poi bollire in maniera tradizionale con il luppolo. Il sacco deve essere molto resistente, per poter contenere il peso dei grani bagnati senza rotture, e largo abbastanza per contenere le trebbie. La pentola deve essere molto più grande di una tradizionale per allgrain, circa il doppio, in quanto dovrà contenere tutta l’acqua necessaria per l’intero batch, dato che non laveremo le trebbie. Al termine del mash è sufficiente alzare il sacco per permettere al mosto contenuto nei grani di raccogliersi nella pentola, per iniziare quindi la fase di bollitura. Teoricamente il problema maggiore riguarda l’efficienza: la diluizione del mosto in mash è elevata e cio provoca un lavoro enzimatico più lento. Per questo è consigliabile tritare i grani più finemente. Inoltre senza una fase di sparge vera e propria c’è il rischio di portarsi dietro un quantitativo maggiore di proteine, con problemi di stabilita nella birra finita. Rimane comunque un ottimo spunto di discussione, senz’altro nei mesi avvenire approfondiremo questa tecnica piu da vicino, magari con un articolo tutto dedicato al B.I.A.B.!