Birra Messina, cooperativa di ex dipendenti per salvare il marchio

birra messinaMessina come Pedavena, o quasi. Dalle Dolomiti allo Stretto, una vicenda italiana che si ripete in modo pressoché identico. Un marchio brassicolo locale, che nasce, cresce e scrive pagine storiche; poi l’assorbimento da parte di una multinazionale; infine il graduale depotenziamento del sito produttivo e la comunicazione dell’intento di chiudere definitivamente i cancelli dell’impianto. Chi si batte allora per la sua sopravvivenza? I lavoratori stessi, costituendosi in cooperativa.

1zxqu5xE ora un annuncio di natura del tutto diversa: nel 2015, a marzo, il rientro sul mercato, con un’etichetta di nuovo “territoriale”. Il dolceamaro romanzo della Birra Messina può riassumersi così. L’attività nasce nel 1923 e nei decenni successivi espande la propria diffusione in tutto il Meridione. Ma il Novecento è il secolo della massificazione e della concorrenza spietata, in cui i più piccoli soccombono: nel 1988 il marchio viene acquisito da Dreher, a sua volta (già dal 1974) controllata Heineken; e il gruppo proprietario, durante gli anni seguenti, sposta via via il brassaggio in altre sedi, tra le quali Massafra (Puglia), fino a ridurre lo stabilimento peloritano a stazione d’imbottigliamento; per poi, nel 2007, decretarne appunto la cessazione.

Nel 2008 la fabbrica viene rilevata da una società siciliana, la Triscele, che tuttavia opera senza poter utilizzare il nome storico, Messina, essendo questo nelle mani della compagnia olandese; per farla breve, nel 2011, anche la nuova impresa alza bandiera bianca: per i 42 dipendenti è lo spettro del licenziamento. Da lì in poi si apre una fase estenuante, fatta di tentativi di ripartenza e di trattative con Heineken sulla questione (cruciale) dell’uso del marchio; e in questo contesto, 15 di quei 42 addetti si uniscono in cooperativa, investendo in questa scommessa nientemeno che il rispettivo Tfr (il Trattamento di fine rapporto: tutto, per loro, insomma), aprendo anche un conto corrente per contributi volontari al progetto.

E adesso, la notizia del prossimo rientro in pista: orizzonte temporale, come detto, marzo 2015; con un nome, comunque, che al momento non sarà lo stesso.